La Spagna globalizza il futsal mondiale: sono ben sei i cittì iberici
Venancio (ai tempi del Guatemala) ha fatto proseliti: ora ci sono Rivera in Romania, Miguel Rodrigo in Giappone, Pulpis in Tailandia, Paco in Costarica, Padu negli Emirati Arabi e Pablo Prieto. Il ct della Libia. "Siamo la prima potenza mondiale" |
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“Siamo la prima potenza mondiale del futsal”. Le parole di Pablo Prieto, cittì della Libia (di recente in tournée in Italia) in un’intervista a publico.es trovano riscontro nei numeri. Ci sono ben sei commissari tecnici spagnoli che allenano nazionali non iberiche, praticamente quasi in tutti i continenti del mondo. Pablo Prieto, appunto sulla panchina africana. E ancora Sito Rivera (ex Luparense e Napoli) in Romania, Paco Araujo col Costarica, Padu con gli Emirati Arabi (tutti e tre fanno parte della scuderia Proneo Sports, dove lavora anche il consulente italiano Vincenzo Portelli), Miguel Rodrigo in Giappone e Pulpis in Tailandia (paese che organizzerà i prossimi Mondiali e che tanto bene ha fatto nell’ultima kermesse iridata in Brasile). LA FILOSOFIA - Dove ti giri, ti giri, insomma, il mondo futsal è pieno di “entrenadores” spagnoli. Venancio Lopez (ai tempi del Guatemala) ha fatto proseliti. Ora in Russia la Dinamo Mosca è affidata alle sapienti mani di Tino Perez, in Italia c’è Fernandez sulla panchina della Luparense. “Abbiamo scommesso sulla formazione continua e globale del nostro modello di fare futsal”. Parola di Lozano, ex cittì della Spagna ed ora presidentissimo della LNFS, sempre in un’intervista a publico.es. “Gli allenatori all’estero – sentenzia Lozano – sono i migliori ambasciatori della nostra filosofia”. Però. Pietro Santercole |
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